Come avviene per qualunque altro organo, anche il cervello può essere bersaglio di particelle. La barriera emato-encefalica, un’unità anatomica e funzionale costituita da cellule endoteliali dei vasi che irrorano il sistema nervoso centrale e lo proteggono da vari tipi di aggressione, non ha efficacia nei riguardi delle particelle che, perciò, raggiungono il cervello dove provocano forme tumorali come l’astrocitoma che può esitare in glioblastoma. Anche il liquor cerebro-spinale, un liquido che, tra le varie funzioni, ha quella di avvolgere il sistema nervoso centrale alleggerendone il peso ed attutendo gli eventuali urti, può contenere particelle di origine esterna. Una nostra ricerca su cervelli di bambini morti in culla (SIDS) e su cervelli di mucca affetti dalla sindrome della mucca pazza ha dimostrato la presenza anche massiccia di polveri.