Trasportate dal sangue, particelle abbastanza piccole possono raggiungere qualunque organo o tessuto, in particolare fegato e reni, organi detti emuntori, in parte dedicati al trattamento e all’eliminazione di scorie del metabolismo. Da quegli organi le particelle vengono catturate senza possibilità di uscirne e, come accade per qualunque altro tessuto, innescano la classica reazione da corpo estraneo con la formazione di un tessuto infiammatorio (tessuto di granulazione) che le isola dal resto dell’organo. La cronicizzazione della forma infiammatoria può dare origine ad un cancro la cui varietà dipende da vari fattori tra i quali il tessuto colpito, la dimensioni delle polveri, la loro concentrazione, la loro forma, la loro composizione chimica, la velocità di assunzione e la durata dell’assunzione stessa.

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Milza e pancreas sono pure bersaglio delle particelle. Se per varie patologie della milza non di rado si ricorre all’asportazione dell’organo, molto più critico è il coinvolgimento del pancreas. Può accadere che, se le polveri finiscono la loro corsa in quella ghiandola, vadano ad impedire alle cosiddette cellule beta, le più numerose tra quelle che formano le isole di Langerhans, di produrre insulina, un ormone indispensabile per diverse funzioni metaboliche, la più conosciuta delle quali è la regolazione della presenza di glucosio nel sangue. La mancata produzione d’insulina porta al diabete detto di tipo 1.